Alfordino |
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| Dovrebbe funzionare così in una società normale:
- il presidente dovrebbe presentare le proprie dimissioni al CdA e al Collegio (raccomandata o PEC), ricordandosi di dimettersi sia dalla carica di presidente che da quella di consigliere;
- il CdA ne prende atto e se l'organo mantiene comunque il numero minimo previsto in statuto e lo statuto non contiene altre diavolerie (non mi pare il caso), può anche (al limite) non far nulla, a maggior ragione del fatto che tutto il CdA è in scadenza.
In un mondo normale, in tale situazione (CdA in scadenza), non si fa nulla.
Si convoca un'assemblea per eleggere un nuovo Consiglio di Amministrazione che poi eleggerà il presidente.
Il fatto che Amadori abbia "presentato le proprie dimissioni al sindaco", penso faccia parte di una vulgata giornalistica locale, su cui Fonsie giustamente .......ci inzuppa non solo il biscotto, ma anche i calzini usati (non esiste una presentazione delle dimissioni al .......sindaco, è dal punto di vista societario una bestemmia e..........come dire politicamente equivoca).
Semplicemente penso che Amadori abbia voluto far sapere che ne ha abbastanza della carica presidenziale (è anche comprensibile); non penso che automaticamente voglia significare una sua uscita dal consorzio sua e dei consorziati a lui collegati.
Tutto sommato spero che sia una situazione umorale; a pelle mi pare un personaggio che meglio avere "on board", se vuole, anche in altro ruolo.
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