| “ Passa Brindisi tra le contestazioni. Pesaro è ora a rischio retrocessione
Disastro nello scontro diretto. Sacchetti ribalta più volte i quintetti ma non riesce a trovare la soluzione
La partita muore nel terzo quarto quando la formazione di Sacchetti dà il massimo ma appare una Ferrari con le gomme lisce a tutto gas sopra una lastra di ghiaccio: non fa un centimetro e si avvolge su sè stessa. La difesa della formazione di Sacchetti diventa aggressiva, porta le guardie di Brindisi a sbagliare, ma tutti i problemi sono sull’altro fronte del campo. Perché in attacco non c’è un solo giocatore in grado di fare canestro con continuità. Pesaro risale fino a meno 4 dai pugliesi, ma poi finisce tutto, dalla benzina alla volontà, alla concentrazione. Il terzo quarto si chiude con Brindisi in vantaggio di 9 punti (59 a 68), ma la partita non c’è più perché la formazione biancorossa ha ormai alzato bandiera bianca e si sbagliano anche canestri facili in appoggio. Si chiude il match con Pesaro che ha un piede in A2. Chiaro il sentore che si è davanti ad una armata Brancaleone e a tre minuti dalla fine il pubblico inizia a lasciare gli spalti e dalla tribuna dei tifosi si alza anche un "Vergognatevi, vergonatevi". Una manciata di spettatori contesta anche i dirigenti: "Dovete andare via". Ma sono in realtà quattro gatti. Una partita con diverse letture perché Sacchetti sta facendo ancora le ‘radiografie’ ai singoli. Si parte con il coach che schiera la coppia Cinciarini-Totè. Ma la palla il play e il pivot la vedono poco perché a guidare le danze sono gli americani con Ford, Bluiett ed anche Bamforth. Va bene fino a quando Ford mette dentro le ‘bombe’ – tre di fila – dopodiché la formazione di Sakota prende le misure e gioca con le sue guardie in penetrazione all’interno dell’area: lame in un panetto di buro e la partita inizia a sfilacciarsi in favore degli ospiti che sono anche molto più forti fisicamente e atleticamente. Uno di quelli in grande difficoltà in entrambi i fronti del campo è stato Bamforth che ha arrotondato il bottino personale con una serie di tiri liberi a partita ormai morta. Male sotto i tabelloni e male anche al tiro la formazione di Sacchetti: ad un certo punto è scivolata anche a meno 16. Colpo di reni al ritorno dal riposo lungo: con Cinciarini che urla in campo e incita i tifosi. Si torna all’antico con i giochi play-pivot ma il tutto dura un amen perché Totè sbaglia un paio di rigori da solo sotto canestro. A quel punto ennesina svolta tattica: fuori i pivot – Mockevicius non ha toccato il parquet – puntando anche su Bamforth play con il nuovo McDuffie e quindi Ford e Bluiett. Squadra ormai spappolata a livello mentale, in una serata dove anche Tambone ha fatto acqua così come Visconti.”
Carlino
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“ L’esordio di McDuffie: buono. Ma è apparso un violinista che suona nel deserto
Nell'articolo si analizzano le prestazioni individuali dei giocatori di basket di Pesaro durante una partita. Vengono evidenziati i punti di forza e le difficoltà di ciascun giocatore, con un'attenzione particolare alla mancanza di leadership e alla mancanza di continuità offensiva della squadra.
Bamforth 5 Dove l’atletismo domina, va in grande difficoltà: in alcune rotazioni si è ritrovato di fronte uno venti centimetri più alto. Di 13 punti 8 arrivano dai liberi nel finale. Chiude con 1 su 2 da sotto e con 1 su 7 da fuori.
Bluiett 6 Una serata dove il tiro dalla distanza lo ha benedetto perché ha 4 su 5 da tre. Ma il problema è mettere dentro quelli che contano quando conta. Comunque tra i meno peggio.
Visconti 5 Una di quelle giornate dove uno dice: lasciamo perdere. Senza la grinta di sempre, ha sbagliato anche un appoggio completamente solo. Poco in campo ma chiude con con 0 su 2 da sotto e 0 su 1 da fuori.
Ford 6,5 Nel complesso uno di quelli che ha salvato la faccia perché porta a casa 9 rimbalzi con un 6 su 8 nel tiro pesante (0 su 2 da sotto). Forse l’unico con una certa continuità offensiva della formazione pesarese.
Maretto n.g In campo 2 minuti, subisce un uno contro uno e torna a sedere. Finito l’effetto Carneade? Staremo a vedere
Tambone 5 Un altro che sta scivolando fuori dallo schermo perché Sacchetti lo alterna a Cinciarini anche se alla fine stanno fuori sia lui che Cinciarini. Partitaccia quella di Tambone che chiude con 0 su 2 e 0 su 2 e perde anche 2 palle.
Cinciarini 5,5 Tira fuori la pesaresità ad inizio di ripresa, ma non trova la sponda su Totè che sbaglia tutto. Porta a casa 8 rimbalzi uno meno di Ford il che la dice lunga, molto lunga. Chiude con 3 su 6 da sotto e 0 su 3 da fuori.
Mazzola 5 Un po’ come Visconti, entra in campo un amen anche perché le scelte di Sacchetti premiano gli americani. Chiude in 8 minuti con 1 su 1 da sotto e 0 su 1 da fuori.
Totè 5 Partita di quelle da dimenticare su tutti i fronti perché chiude con 3 su 5 da sotto e con soli 3 rimbalzi in 15 minuti. Sbaglia tutto soprattutto nel massimo dello sforzo difensivo.
Mockevicius Non ha più nemmeno i minuti-caramella: non ha toccato il parquet.
McDuffie 6,5 Suona il violino in mezzo al deserto. Si vede che la filigrana c’è e la sua parte la fa perché chiude con 3 su 7 da sotto e 1 su 3 da fuori. Atletico, porta a casa 8 rimbalzi. Il problema è quello che ha attorno. Ha leadership? Questo il vero tema, e cioè capire se è in grado di accendere il motore e trascinare i compagni molti dei quali danno l’idea di essere vicini alla resa.”
Carlino
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“ Vuelle: tutti sotto accusa. Tensione fuori dal palas
Nel mirino sono finiti squadra, società e presidente del Consorzio. Coach Sacchetti: "Una pessima partita, non abbiamo scuse".
Per la Carpegna Prosciutto il problema è che ogni decisione presa è sempre figlia di un errore dietro l’altro. Dopo aver appoggiato la squadra contro Brindisi, i tifosi alla fine fuori dal palas hanno contestato squadra, società e presidente del Consorzio. Una serata nebbiosa da sisalvi chi può, che peserà sul prossimo futuro. Nel dopo partita il più sincero è il coach Romeo Sacchetti: "C’è poco da dire su questa sconfitta. Mi aspettavo sicuramente un approccio diverso. Non siamo riusciti a metterla sul sentimento e sulla battaglia. Abbiamo lasciato troppe cose facili ai nostri avversari. Di sicuro non me l’apettavo". In realtà la coppia di esterni Cinciarini-Bamforth non è stata in grado di reggere il confronto con Bartley e Sneed: "Non abbiamo scuse: abbiamo fatto una pessima partita. Siamo arrivati a 4 punti, lì bisognava essere cinici – dice Meo Sacchetti – e non sbagliare. Sul risultato finale pesano soprattutto molti nostri demeriti". Ancora una volta Totè e soci hanno subito a rimbalzo (43-35 per Brindisi), ma lei non ha provato mai Mockevicius: "Lui non ha giocato per una scelta tecnica. Abbiamo voluto abbassare il quintetto – dice il coach – per cercare punti dai tiratori. In realtà ho visto soprattutto tensione e paura, ma questo non è facile da aggiustare. Di sicuro è stata una brutta botta. Invece dobbiamo avere la forza per giocarci partite più dure di questa". Sacchetti sottolinea le cose peggiori: "Subire rimbalzo sul tiro libero sbagliato di Laquintana è imbarazzante, anche difficile da capire. Ma ancora una volta abbiamo finito la partita senza nessuno con 4 falli a carico. Questo è una situazione estremamente pesante e difficile per una squadra che ha troppa paura. Io spero di riuscire a trasmettere la necessità di cambiare e soprattutto di farlo capire ai giocatori".
Il coach non nasconde l’incapacità di reggere molti uno contro uno: "Per il livello della nostra squadra non possiamo regalare nulla". Non si poteva provare con la zona? "Non abbiamo mai difeso a zona, abbiamo provato a cambiare gli attacchi, ma non le difese". Il coach non lo dice, ma la differenza si è vista anche con Brindisi. E se la mossa del recupero di Bamforth e l’inserimento di un quattro come McDuffie non ha portato gli effetti sperati... l’allarme è altissimo. Tanto che Brindisi ha pensato di poter rovesciare lo scontro diretto. Il coach ospite Dragan Sakota: "Certo, quando eravamo a + 14 ci ho pensato. Ma l’importante era vincere".”
Carlino
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