DELL'AGNELLO VATTENE

"Dell'Agnello: «Ci è mancato il tiro» IL coach: «Prestazione consistente e gagliarda, ma con 3/25 da tre non ce la farai mai»

STAVA diventando una partita abbordabile, contro una Virtus in difficoltà, pasticciona a tratti come sa esserlo Pesaro nei suoi momenti peggiori. Ma ancora una volta la Vuelle non ha saputo cogliere l'occasione e non è stata nemmeno fortunata. Prima della partita si scopre infatti che Pecile non può scendere in campo per una contusione all'anca  assenza che rimane un tantino misteriosa perché non se ne sapeva niente alla vigilia  , così le rotazioni si riducono di nuovo a sette. E con Musso che non porta quasi niente alla causa (1/11 al tiro), Young volenteroso ma quasi nullo in attacco (4 punti in 32 minuti) e Johnson che spara alla luna (5/17) è già incredibile non essere stati travolti. La difesa ha tenuto un po' meglio, anche se in certi frangenti s'è addormentata nel momento cruciale dopo aver sudato, ma l'attacco è stato ancora deficitario, troppo aggrappato all'asse Turner-Anosike, tornato ad essere mostruoso con 42 di valutazione, frutto dell'ennesima «doppia doppia», 23 punti e 12 rimbalzi per O.D. «PARTITA consistente  dice Dell'Agnello  in cui non abbiamo mai sbandato. Volevamo una risposta dai nostri giocatori e direi che hanno offerto una prestazione gagliarda: Bologna ha fatto difficoltà ad attaccare contro di noi, ma purtroppo con 3/25 da tre punti non ce la fai mai. Avessimo tirato con percentuali simili a quelle di Cremona, avremmo vinto. E tanti tiri li abbiamo falliti da liberi. Ma ho visto le facce giuste e di questo son contento», sottolinea. Non trova che tre uomini in doppia cifra siano pochini? «Il problema è stato far canestro, non il poco coinvolgimento di tutti. Non è che giocano solo in due e non passano la palla, se guardate le statistiche tutti hanno avuto i loro tiri. E' mancata qualche spalla al nostro asse, poi andare dentro l'area non era facile, avete visto la stazza dei loro lunghi, qualche stoppata l'abbiamo presa». Che è successo a Pecile? «Giovedì ha preso un colpo, ma poi s'era allenato regolarmente, solo che oggi gli faceva male e mi ha detto che non se la sentiva di giocare». Questa è la squadra che finirà il campionato? E non aveva detto che Young play non l'avremmo mai visto? «La prima risposta è sì, assolutamente. Su Young non sono un indovino, non potevo sapere di Pecile. Alvin si è messo a disposizione nell'emergenza». ARRIVA BECHI ed è visibilmente sollevato dopo un brutto periodo: «Dal punto di vista emotivo non era facile, dovevamo vedere di che pasta eravamo fatti dopo tre ko consecutivi. Non siamo riusciti a fare un break importante, come ci capita quando vinciamo, ma l'abbiamo sempre tenuta in controllo rispettando il piano partita. Ci eravamo concentrati su un paio di cose. La prima: vincere la battaglia a rimbalzo perché Pesaro è la più temibile del campionato, ne abbiamo presi tanti in attacco anche perché abbiamo avuto percentuali più basse del solito. La seconda: limitare il numero delle palle perse, avevamo una media di 19, siamo scesi a 12. Pesaro in trasferta è più produttiva, segna 12 punti più che in casa e tira con percentuali migliori. Stavolta sono incappati in una brutta serata, noi però abbiamo protetto l'area per contestare gli extra passaggi»."

Carlino