| Ragazzi il consorzio Forse e’ una componente del problema, ma a mio avviso non e’ la principale, anzi per me non lo e’ assolutamente. Semmai o il problema sta “finché ci sto io ci sta anche questo gruppo di persone a gestire la giostra”. E’ in fondo un problema che in qualche caso affligge più in generale la classe imprenditoriale in genere....... Come molti di voi sostengono da tempo dietro di tutto c’e’ la politica che tira dentro un imprenditore valido, persona perbene e integerrima, con tante relazioni con gente come lui, tutta gente a posto, pulita ed integerrima, a cui chiede di partecipare ad un progetto di mantenimento della pallacanestro in una piazza storica come Pesaro. Fin qui nulla questio, non c’e’ a mio avviso nulla da dire se non un chapeau grosso come una casa. Fantastico, c’e’ come dice da sempre Amadori una base su cui ripartire e costruire. Quella del Consorzio e’ un’idea formidabile che sempre a mio avviso va mantenuta e sviluppata. I ragionamenti sulle quote che fate, per carità hanno senso, ma come dire lasciamo questo argomento ai ragionieri. Per me van bene anche 25k. Il problema grosso come una casa e’ le persone a cui il Consorzio ha affidato il Progetto. E si poiché magari non ci piacerà ma quello che c’e’ a Pesaro e’ un Progetto, per me interessantissimo. Le persone che il Consorzio ha trovato per sviluppare il progetto sono simili ai componenti del Consorzio stesso, sono pertanto tutta gente a posto, seria, integerrima, ecc., hanno in più una profonda conoscenza della pallacanestro. Da parte mia ho solo l’impressione che abbiano pochissima esperienza su come si gestisce un’azienda sportiva. I risultati sono ormai sotto gli occhi di tutti. L’interessante base di partenza, a parte un discreto allargamento della base del Consorzio, che però ha fatto Amadori, e non tanto chi dirige la bottega......... e’ rimasto quello, in quasi dieci anni si sono trovate due sponsorizzazioni importanti, ma gestite in maniera un po’ artigianale, risultati della squadra assurdamente pessimi, caduta verticale dei spettatori, zero coinvolgimento di altri soggetti che potessero affiancare il Consorzio. Tutta roba che in un’azienda normale dopo pochi anni porta ad una soluzione drastica. Nella gestione di un progetto l’essere persone a posto, oneste, integerrime sono requisiti assolutamente necessari ma non sufficienti. Non buttiamo il bambino (la base iniziale) con l’acqua (i gestori) che certamente non e’ sporca ma manifestamente non adatta........
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