| “ Fu vera gloria? Lo sapremo domenica. Vuelle bifronte, dall’esaltazione al down
Dopo aver mostrato contro Brescia segni di una ritrovata vitalità anche in difesa, a Trento una prestazione davvero sconcertante
Come un pugile che ne ha prese tante, spinto sulle corde del ring, senza più riuscire a difendersi. Così crediamo si sia sentita la Vuelle dopo la disfatta di Trento; così crediamo si sentano anche i tifosi biancorossi, specialmente quelli che avevano avuto la voglia di farsi la strada fino alle pendici delle Dolomiti gasati dalla bella prestazione contro Brescia e speranzosi che quella vittoria avesse segnato davvero la svolta della stagione. Perché contro la capolista, una settimana fa, la squadra di Meo Sacchetti aveva non solo giocato bene in attacco, seguendo la scia di un Wright-Foreman scatenato, ma aveva anche difeso con una certa grinta. Dunque, avendo ottenuto un grande risultato giocando in quella maniera rivitalizzando l’ambiente, tutto lasciava presagire la determinazione a proseguire su quella strada dato che a nessuno, fino a prova contraria, piace perdere malamente, essere umiliati e fare infuriare i propri tifosi. E invece la Vuelle è ricaduta nei vecchi vizi che hanno condizionato questa stagione: subìre un break senza più riuscire a segnare, non combattere con il giusto desiderio a rimbalzo, farsi saltare dall’uomo alla prima finta, non tornare nemmeno in difesa dopo una palla persa e via dicendo. Perché un conto è finire a -18 nel terzo quarto, un conto è finire a -31 nel quarto periodo, alzando in pratica bandiera bianca senza più lottare.Sacchetti ha ragione quando sottolinea che nessuno dei suoi ha finito almeno con quattro falli commessi e bene ha fatto a sottolineare che a tre minuti dalla fine dell’ultimo quarto era stato commesso solo un fallo di squadra, mentre Trento banchettava sui resti della Vuelle con schiacciate a ripetizione in contropiede. Non che si vinca commettendo falli, ma evitare persino di farli significa qualcosa a livello di temperamento. A proposito di orgoglio, la risposta di Bamforth all’impatto col match era stata confortante: dopo diverse partite in cui non riusciva ad essere il terminale di cui la squadra aveva necessità, e dopo l’esaltazione che era stata fatta per Wright-Foreman in settimana, Scott è stato autore di un grande inizio, con una sfilza di triple che avevano lanciato la Vuelle fino a guadagnare 9 punti di vantaggio. Peccato che quel vantaggio sia stato rimangiato da Trento in pochi minuti, appena cioè Sacchetti ha iniziato a ruotare la panchina. Ma era comunque impensabile proseguire senza far rifiatare chi era partito in quintetto e poi con Brescia le rotazioni non avevano abbassato l’intensità del gioco così drasticamente.Intanto, la società prosegue la sua strada per il rinnovo che giocoforza avverrà a fine stagione, a prescindere dalla categoria, ma chiaramente la permanenza in serie A renderebbe tutto più facile. Sabato prossimo i consorziati si riuniranno di nuovo in assemblea in un hotel del lungomare per cominciare a sondare una possibile figura che succeda ad Ario Costa nel ruolo di presidente. Non solo. Si parlerà anche del rinnovo del Cda e della ristrutturazione del consorzio, che cambierà il suo statuto, per cercare di diventare più snello e veloce nelle decisioni. C’è parecchio che sta bollendo in pentola, insomma, ma il risultato del campo che sarà in grado di ottenere la squadra non sarà ininfluente.”
Carlino
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