CITAZIONE |
STORIA
Tutti quelli che negli ultimi trent'anni sono stati almeno una volta al vecchio hangar di Viale dei Partigiani o nel nuovo palazzo della Torraccia, il BPA Palas, hanno visto uno striscione con scritto INFERNO BIANCOROSSO. Su di noi circolano tante inesattezze e girano anche "leggende" inverosimili, quindi vogliamo spiegare bene la nostra storia.
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Un lontano giorno dell'ottobre 1975 l'allora Scavolini Basket navigava nell'anonimato della serie A2 e al Palasport andavano solo i più affezionati tifosi. Per scuotere l'ambiente e ridare calore attorno alla squadra, l'indimenticato general menager di allora Vito Amato tramite la stampa lanciava un appello al pubblico e incitava i ragazzi a presentarsi alla prossima partita in casa con una bandiera in quanto avrebbero avuto l'ingresso gratuito. Quella domenica all'ingresso arrivarono molti giovani e giovanissimi e fu cosa naturale mettersi tutti insieme nella curva di Viale della Vittoria. Fu così che cominciammo a conoscerci e a darci una struttura organizzata stimolati a farlo anche dal Signor Amato.
La prima riunione la tenemmo nell'allora sede della Scavolini Basket a Campanara e il primo punto all'ordine del giorno fu la scelta del nome. Le proposte erano tante: Ultras, Commandos, Brigate, ecc... ma poi prendemmo spunto dalla situazione della squadra e decidemmo per INFERNO BIANCOROSSO: sperando che nel futuro si potesse passare... sportivamente parlando al Paradiso.
Subito organizzammo la prima trasferta (a Mestre) e subito cominciammo con la prima sconfitta! E per i primi anni le sconfitte, soprattutto in trasferta, erano all'ordine del giorno. Quando a Firenze vincemmo per la prima volta invademmo il campo per festeggiare, ancora non sapevamo che ben altre vittorie sarebbero venute!
I primi anni li vivevamo all'insegna del pionierismo e nella speranza di un rapido ritorno nella massima serie, e quando dopo alcuni anni si lottò per la promozione stabilimmo probabilmente il record di chilometraggio in trasferta: domenica 23 aprile a Gorizia, martedì 25 aprile a Napoli! Ma ne valse la pena in quanto al termine di quella stagione ci fu la tanto agognata promozione. Poi ci furono gli anni della sofferenza in serie A1 e degli spareggi per non retrocedere: il primo a Bologna con Venezia (e il nostro treno speciale), l'anno seguente a Milano con Mestre (e allora è nato il mito dei 77 pullman!).
Come sanno tutti da li nacque la grande Scavolini e dalla retrocessione si passò a lottare per lo scudetto e a girare l'Europa e dalla leggenda si passò alla storia recente che tutti conoscono. In tutti questi anni il nostro Club, fra gli inevitabili alti e bassi è sempre stato presente in tutti i campi con immutata passione. La nostra forza e il nostro limite sono stati la continuità del direttivo in cui bisogna ricordare Daniele Santini, Marco Piccoli, Roberto Tomassoli, Paolo Pacini, Alessandro Cassiani.
L'Inferno Biancorosso alle origini
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Purtroppo la V.L. finì il suo grande ciclo, che in pochi anni l'aveva consacrata a livelli altissimi e questo portò al lento ma inevitabile epilogo della stagione 97\98: la retrocessione in A2 dopo ben 20 anni e passa di permanenza nella massima serie. Questo segnò una punizione pesantissima per una città così innamorata del basket e concluse l'era d'oro dell'Inferno durata più di venti anni dovuta anche al ricambio generazionale.
A volte però la storia è proprio strana: così come accadde nel lontano 1976, ancora pochi pionieri esponevano il mitico striscione nel nuovo tempio della Scavolini, il BPA PALAS, mantenendo vivo il legame tra la squadra e il suo pubblico. L'unico modo possibile per far rivivere la leggenda del sesto uomo.
Una forte prova d'amore dell'Inferno ai suoi giocatori venne data a Montecatini, dove per una gara decisiva per la promozione, i ragazzi guidati dall'instancabile Crapa invadevano il Palaterme con 9 pullman. Purtroppo fu tutto inutile, anzi i 20 punti subiti fecero credere che tutto fosse finito, la ferita era divenuta mortale anche per i più attaccati ai colori della squadra. Ma la "leggenda del sesto uomo" non poteva finire così e allora i famosi pionieri non mollarono neanche quando la fine sembrava inevitabile: così invece di morire il tifo si rigenerò. La promozione arrivò per altre vie, Pesaro aveva di nuovo il suo palcoscenico ma il compito più difficile era quello di ricreare il vecchio entusiasmo. Ancora una volta l'Inferno, aiutato dai vari gruppi nuovi e pieni di speranza, prese per mano il pubblico comune, forse un po’ scettico e titubante, con l'intento di far rivivere i momenti magici. La risposta fu naturalmente positiva: 4000 abbonati in casa, terzi in Italia, e sempre una buona rappresentanza in trasferta, culminata con le grandi apparizioni dell'Inferno a Rimini (600), Bologna (500) e Imola (500).
La storia l'abbiamo già scritta... ma ne scriveremo ancora tanta.
L'Inferno Biancorosso nel BPA Palas
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Da parte nostra la porta è sempre aperta a tutti quelli che vogliono venire a divertirsi con noi vivendo veramente da tifosi le partite della Scavolini. Contattarci è facile, basta venire in Curva oppure nella nostra sede presso il "Bar Romeo" (angolo Via Cavour - tel. 0721/370206).
Vogliamo concludere precisando che in quasi trent'anni anni sono cambiate tante cose ma un punto fermo nel panorama cestistico italiano c'è e ci sarà sempre: la passione di Pesaro per la sua squadra e senza immodestia l'INFERNO BIANCOROSSO è stato e sarà la massima espressione di questo amore.
Forza Pesaro! Forza Scavolini!
Inferno Biancorosso (Il Consiglio Direttivo)
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cito dal sito dell'inferno....
non sono fregnacce ovviamente....
VOLEVO parlare di questi fatti...piu' da lucido che da incavolato, non so se ci riuscirò....
Dal 1975 l'inferno si e' sempre fatto rispettare....all'interno delle mura cittadine, in italia ed in europa...
un tempo la citta' era piu' unita all'inferno biancorosso, ma non certo per le scelte, c'era piu' passione da parte di tutti, una passione che nel 2005 non ha spazio visto che una volta i giovani sudavano per la vuelle...oggi invece vengono a vedere la vuelle sponsorizzando la squadra di milano....
ma vorrei chiedere al signor amadio, che ha un po' ritrattato, ma la sua "collera?" rimane comunque palesemente nei riguardi dell'inferno...la curva...una frangia del tifo come i media la chiamano!
ad amadio vorrei dire che se le sue dichiarazioni vengono strumentalizzate dalla stampa significa che usa dei metodi entropici...ambigui per esprimersi mentre qualsiasi persona di spicco ...VIP... che appena apre bocca si addossa delle responsabilita', dovrebbe utilizzare una qualita' chiamata RIDONDANZA....
se invece di dire pesaresi di M.... avesse utilizzato la ridondanza suddetta, sarebbe potuto emergere o Pesaresi di M come milano A come ancona R come roma C come como H come hotel E come empoli oppure Milano Empoli Roma Domodossola Ancona...quindi per farsi capire il modo c'e'.... la ridondanza supera il rumore e riesce a rendere la codifica-decodifica del messaggio dal sorgente al destinatario senza errore (epsilon)...... anche tecnicamente amadio hai toppato......
ma chiusa la parentesi Comunicativa, vorrei farla riflettere su quella frangia di tifosi di MERDA che e' l'inferno biancorosso.....
a parigi
saluti ai catalani
forli
ci siamo sempre fatti rispettare...
sia dentro che fuori dal campo
censurati per la vuelle!
[IMG]http://www.infernobiancorosso.it/Trasferte/Stagione%2002-03/Trasferta%20Avellino%2030-03-03/Foto2.jpg[/IMG
ovunque per la vuelle!
con il cuore sempre acceso!
dalle alpi alla punta dello stivale
pronti a difenderci con orgoglio, per bacco!
PROPRIO UN PUBBLICO DI MERDA!AMADIO VAFFANTENTELBOGDELCUL!!