CITAZIONE (zeta60 @ 12/6/2009, 11:57)
Scusa Serbo ma l'ultima frase non c'entra niente. Mi sbaglierò ma c'è una velata accusa di razzismo che trovo fuori luogo. Io per esempio vorrei un campionato con due stranieri e dieci italiani per tanti motivi ma non per un nazionalismo fine a se stesso. Con questa invasione di danesi, russi, nigeriani ecc. non c'è neanche il tempo di far maturare un giovane. Quando Magnifico arrivò a Pesaro le prime partite le gioco molto male compresa una che ci fece perdere all'ultimo secondo. Ma la partita successiva fu rimesso in campo senza neanche un mugugno del pubblico e i suoi miglioramenti furono così costanti che il resto è storia. Oggi nella stessa situazione si fionderebbe in sede un agente a offrire il lungo lituano trentenne di turno che offrirebbe più garanzie immediate. Perchè ora è questo che si vuole, il risultato subito perchè se no si va sul mercato e ogni anno si rivoluziona la squadra. Quante possibilità avrebbero oggi di esordire a sedici anni Riva e Gentile? E quante ne avrebbe Myers di giocare da leader una finale scudetto poco più che ventenne? Guarda Maggioli, aveva solo bisogno di maturare e ora avremmo un centro dominante italiano e pasarese. Anche il pubblico era diverso perchè sapendo che la squadra era quella e quella restava aveva più pazienza. Ora si mugugna sugli spalti e si chiede la cessione sui forum perchè magari potrebbe arrivare l'argentino a risolvere i guai. Tomassini non è sicuramente un play titolare da A1 ma siamo veramente sicuri che, maturando in campo, non potrebbe essere un buon cambio? Certo, se poi per due partite ti danno la possibilità di prendere Nardi lui non gioca manco quelle...Perchè secondo me non è sempre vero che se tu sei forte emergi comunque. Se ti viene negata la possibilità di giocare negli anni della maturazione poi finisci presto nei campionati minori. Se Amici non farà subito il fenomeno finirà come con Maggioli. Ecco perchè vorrei il campionato "italiano" con gli italiani e il mercato chiuso. E se poi non vinceremo in Europa non è che cambierà molto da adesso...
Ciao!
Se si fosse trattato di razzismo non avrei usato toni "velati"... infatti ho parlato di nazionalismo, anche se forse il commento è fuori luogo. E' più un ritorno al passato che ti ripeto è una cosa fuori dal tempo per molteplici ragioni.
Prima di tutto una volta la situazione era di per sè diversa; c'era il "cartellino", che significa che il giocatore non era libero di svincolarsi e di trovare una nuova squadra senza l'accordo con la squadra che deteneva il cartellino. Penso che per svincolarsi di propria iniziativa il giocatore avrebbe dovuto stare fermo per un anno, cosa che dava alle società maggiore forza contrattuale.
Oggi si parla di contratti e di professionismo, e la cosa è molto diversa... nonchè il motivo principale per cui le squadre di medio-basso livello non hanno più "bandiere" e non investono tanto sui giovani (tranne rare eccezioni).
A livello economico proporre un campionato con 10 italiani distruggerebbe le casse di 3/4 delle squadre; non è una cosa sostenibile.
A livello di maturazione dei giocatori italiani io sono dell'idea (del tutto personale) che chi ha talento e voglia emerga comunque, anzi se messo in competizione con giocatori di alto livello non possa che migliorare piuttosto che dormire sugli allori di un campionato dove per mancanza di italiani di livello giocherebbe comunque; è un dato di fatto che la nazionale di oggi fatta per la maggior parte di giovanissimi sia piena di talento e di gente nata dalla competizione per il posto nella propria squadra con degli USA; vedi i vari Poeta, Vitali, Belinelli, Aradori, Gallinari, Datome, Mancinelli, Bargnani, Gigli, Crosariol, ecc. (e non cito gli under 20).
Se un giocatore vuole maturare giocando può farlo in A2 o nelle serie minori.
Poi ripeto ognuno può pensarla come vuole, ma un campionato come lo proponi tu sarebbe di livello poco superiore alla A2 e non sostenibile economicamente. E il professionismo se non hai i soldi non ti permette di avere "bandiere" in squadra e di riflesso non ti stimola a far crescere i giovani, perchè finito il periodo contrattuale andrebbero a prendere soldi altrove. L'A1 diventerebbe piuttosto il cimitero degli elefanti, con la moltiplicazione degli over 35 che troverebbero contratti fino ai 50. Poi a livello etico e di mercato del lavoro ognuno è libero di avere una propria opinione, ci mancherebbe.
Ma che piaccia o no non siamo più negli anni '80.