Il mondo é dei furbi..., discussione generale

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 18/11/2009, 14:33     +1   -1
Avatar

And therefore never send to know for whom the bell tolls; It tolls for thee

Group:
Administrator
Posts:
12,925
Reputation:
+477
Location:
Radical Chic Alternativo

Status:


Basandomi sulle belle parole scritte da Bocca nel thread di Gigipu, ho pensato di creare questa nuova discussione in cui mettere un po' di tutto. Ingiustizie, fregature, ma anche casi in cui essere onesti e sinceri serve realmente. Considerazioni personali e articoli.



Inizio da un tema in cui mi sento direttamente coinvolto:

QUOTE
Dalla Polonia un attacco ai paesi più ricchi sulla gestione dell'influenza A/H1N1. Un intervento in parlamento firmato dal ministro della Sanità, che accusa senza mezzi termini i governi, mette in discussione gli accordi con le case farmaceutiche e conclude: "Siamo in grado di distinguere una situazione oggettiva da una truffa".

Le domande sull'efficacia del vaccino, uniti alle polemiche sui ritardi delle consegne, alimentano dubbi e incertezze non solo in Italia. In questo clima ha colpito molto l'intervento di Ewa Kopacz, titolare del ministero della Sanità polacco, che ha denunciato pubblicamente la "truffa" ai danni dei cittadini da parte delle case farmaceutiche che producono i vaccini.

In un discorso in parlamento (pubblicato integralmente sul web dove sta facendo il giro del mondo, tradotto in varie lingue) il ministro pone una serie di dubbi, almeno una ventina, sugli accordi che i "governi di paesi più ricchi del nostro, hanno stipulato con i produttori di vaccini" e su quanto è stato proposto alla Polonia. Qual è, si chiede Kopacz, "il dovere di un ministero della Sanità? Concludere accordi che facciano l'interesse dei cittadini oppure siglare accordi che facciano l'interesse delle case farmaceutiche?".

Da qui parte un attacco preciso. "So che ci sono tre vaccini disponibili oggi sul mercato, realizzati da tre produttori diversi. Ognuno di loro ha una differente quantità di sostanze attive, non è strano che siano trattati tutti alla stessa stregua? Non è dunque ragionevole che il Ministero della Salute e i suoi esperti nutrano alcuni dubbi in proposito? E' possibile che uno di questi, magari quello con una quantità inferiore di sostanze attive, sia solo acqua fresca, alla quale attribuiamo il potere di curare l'influenza?".

Il ministro cita quindi l'esempio della Germania che "ha acquistato 50 milioni di dosi, di cui solo il 10% è stato finora utilizzato" contrariamente a quanto accade normalmente "perché i tedeschi hanno una percentuale di cittadini che si vaccinano molto alta, cioè se in Polonia si vaccinano 52 persone ogni 1000 abitanti, in Germania lo fanno in 238, ovvero il 23%". Quindi si chiede: "il loro governo ha comprato il vaccino, lo ha reso disponibile gratuitamente e loro non lo vogliono? Cos'è successo?".

Quindi passa alle controindicazioni. "Ci sono siti web nei quali i produttori di vaccini sono obbligati a pubblicare gli effetti collaterali della vaccinazione. Le vaccinazioni in Europa sono iniziate il primo di ottobre 2009. Vi invito a visitare uno qualsiasi di questi siti web" prosegue, "non esiste un solo effetto collaterale: hanno inventato il farmaco perfetto. E, visto che il farmaco è così miracoloso, come mai le società che lo producono non vogliono introdurlo nel mercato libero e assumersene la completa responsabilità?".

Ewa Kovacz insiste sulla questione. "Non abbiamo risultati di test clinici, nessun elenco di ingredienti e nessuna informazione sugli effetti collaterali. I vaccini sono arrivati al quarto stadio di controllo, controlli molto brevi a dire il vero, e ancora non abbiamo queste informazioni. Inoltre, il controllo sulle persone è stato molto ridotto". Dopo aver elencato i dubbi, il ministro ribadisce il suo ruolo: "Io voglio essere molto sicura nel raccomandare questo vaccino. E' una nostra competenza: durante la fase di negoziazione dobbiamo prenderci il tempo che ci serve e utilizzarlo per scoprire quanto più possibile su questo farmaco. Poi, se la commissione sulla pandemia accetterà il vaccino, allora e solo allora lo compreremo".

Infine il confronto con l'influenza stagionale. "Ci sono 1 miliardo di persone con l'influenza stagionale ogni anno in tutto il mondo. Un milione di persone muoiono ogni anno, sempre per l'influenza stagionale, su scala mondiale. Non sono statistiche di un anno o due, ma dati raccolti in anni e anni di osservazioni. E' mai stata annunciata una pandemia a causa dell'influenza stagionale?".

Tra l'altro, l'influenza stagionale è molto più pericolosa di quella suina, ricorda Kovacz. "A quelli che mi spingono a comprare il vaccino voglio chiedere: come mai non avete gridato e sbraitato l'anno scorso, due anni fa e nel 2003 quando abbiamo avuto 1 milione e 200mila polacchi con l'influenza stagionale. In quell'occasione, per caso qualcuno in quest'aula ha gridato 'Compriamo il vaccino per tutti'? Non riesco a ricordarmene". Il ministro conclude: "Da ultimo vorrei dire una cosa. Lo Stato polacco è molto saggio, i polacchi sanno distinguere la verità dalle balle con molta precisione. Sono anche in grado di distinguere una situazione oggettiva da una truffa".

E in Italia... Oltre un milione e mezzo le persone colpite dal virus H1N1, quasi 70 i decessi, più di 160mila le persone vaccinate). Gli esperti continuano a tranquillizzare gli italiani sostenendo che la percentuale delle vittime correlate al virus H1N1 è lo 0,0038% dei malati, contro lo 0,2% dei decessi causati dalla normale influenza stagionale. A fronte della campagna vaccinale in corso, l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha reso noto che sono 190 le sospette reazioni avverse al vaccino (l'elenco e i dati pubblicati sul sito dell'agenzia), ma si tratta di reazioni prevedibili (ad esempio si segnala la comparsa di cefalea, febbre, dolori articolari) e, rassicura l'Aifa, "allo stato attuale non sono stati evidenziati segnali di pericolo con la somministrazione del vaccino pandemico".

Sono l'unico che pensa che sia solo l'ultima di una lunga serie di fregature che paghiamo sulla nostra pelle e con la nostra salute?
 
Top
so.
view post Posted on 18/11/2009, 14:52     +1   -1




No non sei l'unico.

Io ti riassumo in pochissime parole quello che vivo quotidianamente sulla mia pelle.

Piccola attività commerciale, ho pagato sempre tutto riguardo a tasse e tutto il resto, non sono in regola, sono al di sopra dell'essere in regola, come tutti ho avuto un calo notevole di vendite, ma devo pagare GLI ANTICIPI delle tasse prendendo come riferimento l'anno 2008 (dove ho fatturato il 40% in più rispetto il 2009), quindi dovrei pagare tasse di ricavi mai avuti, altrimenti se sbaglio qualcosa a luglio 2010 dovrò pagare una multa del 3% sull'importo non versato.

Insomma io cerco di districarmi da queste cose, pensando a come fare per non chiudere, ho già riprogammato tutto tenendo conto che si guadagna meno cercando di non mandare via le due persone che ho con me, sto cercando di far quadrare i conti, sto cercando di abbassare il, non già alto, tenore di vita (è indispensabile), mi sto arrabbatando in tutti i modi per superare il momento...




Ma cosa accade?




LO SCUDO FISCALE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :ph34r: :ph34r: :ph34r:





Al nordo stanno rinascendo i gruppi di terroristi, adesso capisco perchè.
 
Top
view post Posted on 16/1/2010, 13:33     +1   -1
Avatar

And therefore never send to know for whom the bell tolls; It tolls for thee

Group:
Administrator
Posts:
12,925
Reputation:
+477
Location:
Radical Chic Alternativo

Status:


QUOTE
La reputazione, già non molto brillante, della Commissione europea guidata da Josè Manuel Barroso rischia di uscire definitivamente compromessa dalle audizioni dei commissari designati di fronte al Parlamento europeo. Finora gli eurodeputati hanno già espresso forti riserve sulla candidata bulgara. Hanno riconvocato l'olandese per una nuova audizione giudicando insoddisfacente la sua prima prestazione. Si sono riservati il giudizio sul finlandese e sul lituano. E hanno preannunciato battaglia contro il candidato della Slovacchia. E questo mentre le audizioni sono in corso e un buon numero di commissari designati (tra cui Antonio Tajani) devono ancora sfilare davanti al Parlamento.

La modesta performance dei commissari designati si è aperta con Catherine Ashton, laburista inglese e Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza della Ue. Il futuro ministro degli esteri europeo ha eluso praticamente tutte le domande più scomode. Rispondendo all'italiano Mario Mauro (PPE), che le chiedeva quale fosse la miglior soluzione per avere un seggio europeo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la Ashton ha candidamente dichiarato che "il problema non le era neppure passato per la testa". La britannica ha ottenuto comunque il via libera dai deputati.

Meno bene è andata invece a Rumiana Jeleva (PPE) attuale ministro degli esteri bulgaro, designata come commissaria agli aiuti umanitari. Non solo la Jeleva ha fatto una figura penosa di fronte alle domande dei deputati arrivando a indicare la Georgia tra i Paesi del Medio Oriente da lei visitati, ma non è neppure riuscita a dissipare i dubbi sulla correttezza della sua "dichiarazione di interessi" in cui avrebbe omesso di segnalare la propria partecipazione in una società finanziaria bulgara. I socialisti ne chiedono a gran voce le dimissioni.

Le sorprese però non sono finite. Neelie Kroes, olandese, liberale, designata come responsabile delle Telecomunicazioni, ha talmente deluso gli eurodeputati della Commissione industria che questi l'hanno rinviata ad una nuova audizione la settimana prossima a Strasburgo. I suoi difensori hanno cercato di scusarla dicendo che "aveva dimenticato una parte degli appunti" preparati per l'incontro. Ma la giustificazione ha solo peggiorato la sensazione di generale inadeguatezza.

Anche il finlandese Olli Rehn, designato per sostituire Almunia agli affari economici, ha deluso il Parlamento al punto che gli eurodeputati si sono riservati di formulare il giudizio sulla sua audizione. Stessa sorte è toccata al lituano Algirdas Semeta, designato alla fiscalità e alla lotta antifrode. E già i parlamentari affilano i coltelli per la imminente audizione dello slovacco Maros Sefcovic, socialista, accusato di aver fatto dichiarazioni discriminatorie nei confronti dei Rom. Se dovesse cadere la Jeleva, Sefcovic sarà messo alle corde dai popolari per ritorsione. Ma intanto è la Commissione nel suo complesso che dimostra un livello di volta in volta sempre più scadente.

QUOTE
LA pandemia fugge. I costi dei vaccini restano. Ventiquattro milioni di dosi acquistate dall'Italia contro il virus H1N1 al prezzo di 184 milioni di euro, 10 milioni di dosi ritirate dalle fabbriche e distribuite alle Asl, 865mila effettivamente inoculate. La stragrande maggioranza delle confezioni resta stoccata nelle farmacie delle Asl, nei centri vaccinali dei distretti o negli studi dei medici di famiglia. Un viaggio tra le aziende sanitarie italiane parla di frigoriferi pieni (i vaccini vanno conservati a 4 gradi pena la loro degradazione) e di scetticismo fra i cittadini al centro della campagna di immunizzazione. Oltre 20milioni di persone rientrano tra la "popolazione eleggibile" da vaccinare secondo il ministero, ma solo 827mila hanno porto il braccio alla siringa, con una proporzione del 3,99%. E se l'Italia ha già deciso di donare il 10% delle proprie dosi (2,4 milioni) all'Oms perché le distribuisca ai paesi poveri, la gran parte delle boccette sembra avviata alla scadenza, prevista 12 mesi dopo la data di produzione e quindi a scaglioni tra settembre e dicembre 2010. A quel punto, non resterà altro da fare che buttarle.

Ma per la Novartis che ha stipulato il contratto con il Ministero della Salute l'incasso sarà pieno lo stesso. I 184 milioni pattuiti nel contratto del 21 agosto 2009 (quando la pandemia colpiva soprattutto le Americhe e non aveva ancora raggiunto l'Italia) saranno versati in toto anche se i vaccini consegnati sono meno della metà di quelli concordati. Nel contratto infatti non esiste una clausola di riduzione a favore del ministero. E se ieri il Codacons ha annunciato una class action a nome dei 60 milioni di utenti del sistema sanitario italiano, anche la Corte dei Conti ha avviato una procedura di controllo sul "decreto direttoriale del 27 agosto 2009 concernente l'approvazione del contratto di fornitura di dosi di vaccini antinfluenzale A(H1N1) stipulato tra il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e la Novartis Vaccines and Diagnostics s. r. l.".


Il Codacons chiede la risoluzione del contratto con l'industria farmaceutica ("Uno spreco immane vista la scarsa adesione alla vaccinazione") e il rimborso ai cittadini dei 184 milioni di euro spesi. In caso di vittoria, a ognuno dei 60 milioni di utenti del sistema sanitario andrebbero 3 euro. "Oltre - prosegue il Codacons - a 50 euro di risarcimento simbolico per ogni iscritto". La Corte dei Conti entra nel dettaglio delle clausole del contratto con Novartis. E si chiede perché "l'articolo 3.1 (ribadito dall'articolo 5.3) prevede la possibilità del mancato rispetto delle date di consegna del Prodotto, senza l'applicazione di alcuna penalità". O perché "l'articolo 9.3 prevede il pagamento alla Novartis di euro 24.080.000 (al netto di Iva) ai fini della partecipazione ai costi in caso di non ottenimento dell'autorizzazione all'immissione in commercio del Prodotto". Per fortuna il vaccino ha superato i test dell'Emea, l'ente europeo incaricato dei controlli di sicurezza. Ma se qualcosa fosse andato storto, il ministero avrebbe comunque dovuto pagare 24 milioni per un farmaco inutilizzabile.

P.S. Ti capisco So. , penso di sapere bene cosa stai provando e ti sono vicino!
 
Top
2 replies since 18/11/2009, 14:33   102 views
  Share