| Vuelle: con l’arrivo di Banchi ci si può attendere una mini-rivoluzione
PESARO – Ci aspettavamo una soluzione più tradizionale, più in linea con il recente passato, ed invece, l’arrivo di Luca Banchi come nuovo capo allenatore della Victoria Libertas, ci ha piacevolmente sorpreso, perché stiamo parlando di un coach dal passato importante, cresciuto a Siena, ma che poi si è fatto valere, sia in Italia, dove ha vinto lo scudetto con Milano, sia in giro per il mondo, soprattutto negli ultimi tre anni, dove ha vinto con l’Aek Atene, si è ben destreggiato con il Lokomotiv Kuban, finendo poi a fare l’allenatore della Nazionale lettone, ruolo a cui non rinuncerà, essendo vincolato fino al 2023. Ci ha sorpreso anche perché, prima di accettare, ha voluto garanzie su che Vuelle andrà ad allenare, e gli è stato promesso che potrà intervenire sul roster, non una, ma un paio di volte, e se a novembre non vedremo più a Pesaro, né Drell, né Demetrio, non saremmo troppo sorpresi, perché poi, il vantaggio di aver preso un allenatore giramondo, è dato anche dalla sua conoscenza di mercati alternativi, compreso quello della G-League, dove è stato il vice dei Long Island Nets, squadra satellite dei New York Knicks, e non ci stupiremmo se avesse già dato ai dirigenti biancorossi una lista di giocatori papabili.Perché questa Vuelle, in ogni caso, ha bisogno di rinforzi, e non può permettersi di “regalare” due stranieri ogni weekend, ma ha anche bisogno di tornare ad essere una squadra, anzi di diventarlo, perché un gruppo vero non si è mai formato, con la classica divisione tra stranieri ed italiani, problema ancora risolvibile, a patto che tutte le componenti facciano un passo avanti o indietro, a seconda di come volete vedere le cose.E le cose non stavano andando benissimo, perché è due mesi che sapevamo fatti che non abbiamo voluto scrivere per il bene della Vuelle, ma che tutti gli addetti ai lavori conoscevano, fatti dove ognuno ha avuto le sue colpe, ma si sa che non è possibile mandare via 6-7 giocatori, è più semplice mandare via l’allenatore, e mettere al suo posto un coach completamente diverso dal precedente, e Luca Banchi non ha molto in comune con Petrovic.Il 56enne grossetano infatti è un uomo dal carattere spigoloso, che fa della disciplina, in campo e fuori, il suo dogma, e se non ha funzionato la carota, bisognerà cominciare ad usare il bastone, per rimettere in riga una Vuelle che continuiamo a ritenere una squadra dalle buone potenzialità, specialmente se arriveranno due stranieri degni di questo nome, pronti a dare una bella mano a Delfino e compagni. Su tutto questo aleggia la più classica delle domande: “Dove troviamo i soldi per finanziare questa mini rivoluzione?” Perché Banchi non prenderà il minimo sindacale, e dal mercato non arriveranno dei fenomeni, ma, a prescindere dal valore, è da mettere in preventivo una spesa non inferiore ai centomila euro, perché, per ogni nuovo giocatore, si devono pagare 12.500 euro alla Legabasket, uno stipendio di almeno 3000 dollari al mese, e di mesi ne rimangono sei, più vitto, alloggio e altre spese fisse.Ce lo spiegheranno magari i vertici della Vuelle, che hanno dato un segnale importante con l’ingaggio di Luca Banchi, e che sono sicuramente co-responsabili di questa situazione, e che con l’arrivo dell’ex coach di Siena, hanno interrotto una lunga lista di allenatori “amici”, con cui avevano già lavorato in passato, perché l’amicizia è una bellissima cosa, ma nel professionismo non c’è sempre spazio per i sentimenti, contano i risultati, e con Petrovic ne sarebbe arrivato solamente uno.Banchi verrà presentato nel pomeriggio, e da lui non aspettatevi proclami, perché è una persona abituata a far parlare i fatti, e questi raccontano che il suo basket parte principalmente dalla parte difensiva, con un utilizzo intensivo della zona, mentre in attacco non abusa del tiro da tre, ma cerca di coinvolgere i lunghi, e i mezzi lunghi, e anche per questo, la sua ala grande non sarà solo un tiratore, ma un play aggiunto, in grado di distribuire palloni ai compagni.E compagni lo dovranno diventare i giocatori della Carpegna Prosciutto, perché finora non lo sono stati al 100%, e questo è il compito più difficile che attende Banchi: far diventare la Vuelle una squadra coesa, che naviga tutta dalla stessa parte, Repesa ci era riuscito, e il cammino di Banchi potrebbe ricalcare quello del coach croato, perché diciamo che negli ultimi anni era uscito un po’ dai radar del basket che conta, ed aver accettato la chiamata di Pesaro, che dal basket che conta manca da una decina di anni, è una scommessa che speriamo possa vincere, non perché ci stia particolarmente simpatico, ma perché alla Vuelle ci teniamo.”
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