“Vuelle inadeguata: un film che si ripete da un decennio
Dovremmo esserci abituati, perché ormai sono dieci anni che usciamo dalla Vitrifrigo Arena più arrabbiati di come ci eravamo entrati, ma ogni sconfitta lascia il segno, ci allontana sempre di più da una squadra, anzi da una società, che continua a ripetere gli stessi errori, anno dopo anno, in una sorte di loop temporale che si ripete all’infinito, sempre con lo stesso triste tema: in estate si smonta tutto quello di buono che si era costruito nella stagione precedente, mandando via quei giocatori, magari pochi, che avrebbero meritato di rimanere in riva al Foglia, quasi sempre per risparmiare qualche decina di migliaia di euro, perché non è che i vari Clarke. Omogbo, Akindele e Mika siano andati a Milano, Mosca o Tel Aviv, no, sono stati presi o da altre squadre di serie A più lungimiranti della Vuelle, o al massimo da qualche altra squadra europea di fascia media.Prendiamo l’estate 2021, quando in Via Bertozzini hanno lasciato partire Cain e Filloy verso Tortona, diciamo per una differenza complessiva di cinquantamila euro, hanno rinunciato a Filipovity e Justin Robinson per una cifra molto simile, confermando solo Carlos Delfino, che da signore qual è, a 39 anni compiuti è rimasto a Pesaro per la stessa cifra dell’anno precedente, altrimenti non avrebbero confermato neanche il capitano. Così, per centomila euro o giù di lì, hanno deciso ancora una volta di smantellare tutto, centomila euro, che in un budget vicino ai tre milioni, rappresentano nemmeno il 5% della spesa, soldi che tra l’altro poi, come da copione consumato, sono costretti a spendere in autunno, con l’aggravante di doverlo fare in fretta, con un bacino più ristretto da cui pescare rispetto ai mesi estivi, sprecando soldi per i vari tesseramenti, perché è giusto ricordare che per ogni giocatore nuovo che arriva in Italia, devi versare 12500 euro alla Legabasket. Ma quest’estate, oltre a mandare via chi meritava la riconferma, hanno fatto anche di peggio, hanno coronato il “sogno d’amore” che inseguivano da tempo, affidando la Vuelle ad Aza Petrovic, uno che pensava di essere ancora negli anni ’80, dandogli poi carta bianca per portare dal Brasile due giocatori, con la direttiva che non costassero molto, ma anche qui, i centomila euro spesi per Pacheco e Demetrio potevano essere gestiti molto meglio, visto che il primo è stato spedito nell’ultima squadra del campionato polacco, e il secondo è stato rifiutato da ben quattro squadre della serie A2. Nel frattempo si era però meritata la riconferma Henri Drell, non per meriti sportivi, ma perché costava poco, che per l’attuale dirigenza vale più di quello che riesce ad esprimere sul parquet, anche se era palese che il 21enne estone non vedesse l’ora di andarsene, e questa settimana dovrebbe finalmente lasciare l’Adriatico per tornarsene sulle rive del Mar Baltico, sempre inseguendo il sogno di varcare l’Atlantico, chiamato da una Nba che non ne vuole sapere di lui, con la Vuelle che invece ci ha sempre sperato, dato che nel suo contratto era stata inserita la clausola che, in caso di chiamata, in Via Bertozzini avrebbero incassato una cifra a sei zeri. Il problema è che, anche con un giocatore “normale” al posto di Drell, questa squadra sembra in ogni caso condannata alla retrocessione, perché anche gli altri quattro stranieri meriterebbero di essere tagliati, visto che il pur volenteroso Demetrio rimane palesemente inadatto al nostro campionato, e se Larson è un playmaker, Stephen Curry è un cattivo tiratore da tre, mentre Vee Sanford è la classica guardia incapace di leggerei le situazion tattiche, accontentandosi di quello che gli lasciano le difese avversarie, senza dimenticarci di Tyrique Jones, uno che potrebbe spaccare il mondo, ma che pensa di essere stato parcheggiato in Italia per sbaglio, da un universo che, per grazia ricevuta, dovrebbe invece garantirgli un posto in Nba. E la grazia di non vedere più uno spettacolo come quello di sabato sera, la dovrebbero chiedere anche le 2211 anime presenti alla Vitrifrigo Arena, stoici reduci di una tifoseria che sta lentamente abbandonando la Vuelle, ed è questa la colpa più grande commessa dall’attuale dirigenza, quella di aver fatto disinnamorare una delle piazze storiche della pallacanestro italiana, presa in giro per dieci anni con la scusa che i soldi non bastano mai, ma i soldi bisogna saperli spendere, e bisogna saperli trovare, due cose fatte in maniera perlomeno discutibile dal 2013 in avanti, e qual è il minimo comune denominatore di queste nove stagioni? La risposta la sapete, e se cambiare un proprietario è complicato, trovare due persone stipendiate al posto di quelle attuali, lo è molto meno, persone che magari non vivranno a Pesaro da 40 anni, ma che sarebbero in grado di portare idee e risorse nuove alla Vuelle sì, anzi alla Carpegna Prosciutto, anche se i signori Beretta forse sono i meno responsabili di questa situazione, e ci aspettiamo da un momento all’altro il comunicato ufficiale, che questo sarà l’ultimo anno che sponsorizzeranno la Victoria Libertas, perché dare i soldi ad una squadra costruita male, gestita in modo familiare, ultima in classifica, da sola, per meriti acquisiti, non è il sogno di un’azienda solida, e i Beretta hanno subito chiarito che non hanno nessuna intenzione di prendere le redini in mano, ma che per loro, la Vuelle rimane solo un investimento, e come ogni investimento che non frutta, verrà abbandonato per uno più redditizio.
Serve una svolta, un segnale dato alla tifoseria, consci che non si possono punire tutti i colpevoli, ma da qualche parte bisognerà pur ripartire, e per Cremona ci aspettiamo almeno tre facce nuove, una dovrà essere quella dello straniero al posto di Drell, le altre due dovranno sostituire chi ha firmato per tre anni Drell e Pacheco.
I PIU’…….
Gora Camara: Si sbatte dentro l’area colorata con la voglia di spaccare il mondo, e per segnare dopo un rimbalzo offensivo, si è costruito un semi gancio praticamente immarcabile dall’alto dei suoi 214 cm. Il resto magari è ancora tutto da costruire, ma in una squadra composta da “sfaticati”, la sua voglia di rendersi utile brilla come una stella cometa.
Davide Moretti: Prima o poi gli entreranno anche quelle triple centrali che continua a sbagliare, ma sembra aver ritrovato lo smalto perduto in un’estate complicata, e lo preferiamo quando si prende delle iniziative, perché di giocatori remissivi ne abbiamo anche troppi.
…. E I MENO DELLA SFIDA PESARO – NAPOLI
Tiro da tre: 6 su 22 dall’arco, per una Vuelle che almeno ha avuto l’accortezza di non forzare troppo le conclusioni da fuori, ma che continua a non avere nessun tiratore affidabile nel proprio roster.
Matteo Tambone: Con l’arrivo di Banchi, sembra aver perso le sue sicurezze, soprattutto in fase offensiva, dove sta faticando a trovare tiri puliti, forzando poi delle entrate senza troppa convinzione.
Tyler Larson: Sarà meglio di Pacheco, ma col Larson visto sabato sera non si va troppo lontano, confermando quella sensazione di non aver ingaggiato un bravo playmaker, ma una guardia scarsa.
Henri Drell: In 56 partite in maglia Vuelle, ha tenuto una media di 5.8 punti e 2.6 rimbalzi, cifre che non vorremmo più aggiornare dalla prossima domenica.
DAGLI ALTRI PARQUET
Milano arriva all’ottava vittoria consecutiva, anche se non è stato semplice per l’Armani disfarsi di una combattiva Reggio Emilia, e con questo successo salgono a quattro i punti di vantaggio sulle seconde, dopo la sconfitta patita da Brindisi in casa da Trento, a quota 12 sale anche la Virtus, che ha rifilato 30 punti a Brescia, mentre a quota 10, insieme a Trento, è rimasta anche Trieste, travolta a domicilio da una Varese trascinata da Gentile, con le due squadre raggiunte da Treviso, che nel finale supera Cremona.
Riprende quota Venezia, che ha espugnato con autorità il parquet della Fortitudo, mentre continua la crisi di Sassari, superata da Tortona, con la panchina di coach Cavina sempre più traballante.”
PU24.IT
https://www.pu24.it/2021/11/15/vuelle-inad...ecennio/314554/Edited by For_Whom_The_Bell_Tolls - 15/11/2021, 14:14
