Posts written by vuelle74

Trovo scandaloso, viste le difficoltà per la curva di organizzare la trasferta di semifinale, che la società non abbia mosso un dito per venire incontro ai tifosi. Non dico gratis ma pagando tutti i costi per il servizio offerto.

Domani in due persone andremo incontro a questi costi:

albergo 67, autostrada 84,40, benzina 90 circa, biglietti 20 euro ... per limitarmi ai costi fissi.

Se, invece, sei un tifoso di Tortona:

"La Società mette a disposizione di tutti coloro che fossero interessati il servizio di trasporto andata-ritorno in giornata al costo di 20 euro. Le adesioni sono possibili fino alle ore 14 di domani, venerdì 17 febbraio, mentre la partenza del pullman è fissata alle ore 15.15 di sabato 18 febbraio dal piazzale antistante il PalaCamagna di Tortona.

Chi aderirà al servizio potrà acquistare, al costo di 10 euro, il tagliando per assistere alla semifinale della squadra allenata da coach Ramondino. Per riservare il proprio posto sul pullman è possibile recarsi presso la sede di via San Marziano 4 nella mattinata di domani".

www.derthonabasket.it/con-noi-in-s...one-al-pullman/

VERGOGNA !!! ... lo faccio solo per la VUELLE

Banchi arrivato a Pesaro avrà provato la stessa sensazione di Michelangelo davanti a un masso. Ma nei fatti si è dimostrato persino superiore al grande genio rinascimentale perché ha plasmato la squadra non solo con la tecnica del “levare” (Drell, Larson) ma anche con la tecnica, di certo più difficile, del “mettere” (Lamb, Mejeris). Solo Demetrio, forse per volontà stessa dell’autore, o perché la sfida con la pietra l’ha dovuta considerare persa a un certo punto, è rimasto a uno stato di “non-finito” ma che rende nel complesso l’opera di Banchi un incontro terreno tra il divino e l’umano. Quante partite avremmo vinto con quella squadretta prima del suo arrivo? E ora, comunque, mettiamocelo in testa rimaniamo deboli ma la forza energetico – mentale e l’organizzazione del materiale umano fornita da questo allenatore fanno si che questo motore truccato superi qualsiasi terreno incontri. Ma quando questo motore, però, scende di giri sono guai seri. Infatti, non possiamo prescindere dalla modalità over – performing. Per quanto riguarda, invece, il futuro di Banchi io credo che ci siano delle buone possibilità. Sono solo indizi che è lo stesso coach ad averli forniti con uno stile comunicativo completamente cambiato. Prima il suo modo di porsi era “mi avete già rotto il cazzo tutti quanti, pubblico compreso. Ma, da serio professionista che sono, vi salverò comunque ma poi mi levo subito dai coglioni statene certi”. Ora ha decisamente mutato la sua comunicazione, verbale e non, mostrando una disponibilità fuori dai suoi standard sia con la stampa che con il pubblico che aveva più volte bacchettato a torto. In questa scelta sarà decisivo il raggiungimento dei play-off che rimane un’impresa ultraterrena ancora tutta da conquistare.

l'accordo sulla parola è diventato un fatto e finalmente abbiamo un 4 certificato ma il vero acquisto è Lorenzo Pizza. La sua intervista al resto del carlino è una serie di dichiarazioni che ogni tifoso vorrebbe sentir dire e lascia presupporre un impegno sincero e appassionato. Niente ritorni economici, o promozioni folk di sottomarchi autoctoni, ma un ingresso mecenatesco che parla alla pancia del tifoso. Di solito si inizia così e poco importa se quest'anno retrocediamo ma almeno scogiamo una gemma in un giardino ormai privo di un minimo segno di vita. Il sole forse ricomincerà a splendere in un palace dall'atmosfera post-apocalittica

Mentre tutte le altre squadre che dovevano rinforzarsi sono già da tempo passate ai fatti noi stiamo ancora agli "accordi sulla parola":

https://www.pianetabasket.com/legabasket-s...a-parola-245506

del tipo: "Ehi tu !!! Dico a te !!! Che stai a fare? Ti va di venire a giocare con noi a pesaro?"

Il Tortona basket rappresenta tutto ciò che non è stata la Vuelle Pesaro del post- Scavolini: passione, sogni, progetti e investimenti. Infatti, tutto quello che state vedendo non è frutto del caso ma di un ambizioso e lungimirante percorso che parte nel 2008. Tortona basket era, fino ad allora, una squadra che passava le domeniche nelle serie inferiori giocando le sue partite in una delle palestre (la Mario Armana) di una più grande struttura chiamata a sproposito “palazzetto”. Poi l’entusiasmo per la promozione in serie C, e poi in serie B, ha coinvolto l’imprenditore locale Beniamino Gavio, ex-giocatore da campetto, che nel 2017 entra come sponsor a una condizione: “qui dobbiamo pensare in grande puntando alla Serie A e a fare le coppe europee. Ed ho anche intenzione di costruire un nuovo palazzetto … creare una cittadella del basket”. Petrucci prese sul serio questo suo progetto e cercò invano di convincerlo a investire in una piazza più grande come Genova, da tempo sprofondata nel baratro. Niente da fare poiché un appassionato vero sogna per la sua maglia, per i suoi colori, e declinò l’offerta. Nel 2021 Gavio acquisisce il 51% della quota societaria con l’intenzione di fare subito bene in serie A. Il resto è ormai storia, una bella storia di basket nata in una cittadina di 30 mila abitanti in cui la “palla al cesto” non era certo una ragione di vita. Tutto questo ci deve far riflettere seriamente su cosa sia oggi il progetto Vuelle basket: il nulla cosmico. Ospitare le “final eight” senza esserci è di per sé una grande sconfitta, il segno di una resa incondizionata. Una grande occasione buttata nel cesso da parte di persone incapaci di prospettare un futuro a una città fondata su un campo da basket. Ieri ho anche letto l’articolo patetico apparso sul Resto del Carlino sul fatto che “non ci sono soldi”. Quanto potrà durare tutto questo? Quanto credono di tirare avanti in questo stato di cose? Io credo, invece, che i tifosi dovrebbero costituirsi in un azionariato popolare entrando in società con l’intento di mettere fine a questa farsa proponendo persone capaci di pensare a qualcosa di più che continuare a deambulare in serie A in attesa di una morte lenta fatta di agonie, angosce e di domeniche strazianti passate al palazzetto in attesa dell’ultimo respiro.

Ho ripreso solo ora facoltà di concetto dopo una vittoria appassionata che, in qualche modo, deve avermi mandato in trance. Ricordo solo di essere tornato a casa con gli occhi pallati. Ho mangiato, bevuto senza nessuna regola, e poi il buio. Solo al risveglio ho preso consapevolezza dell’incredibile impresa portata a termine contro una squadra che, a parte con Trieste (era però una Milano falcidiata dal COVID), non ha regalato niente a nessuno. Che dire. Non siamo forti anzi, tutt’altro, ma siamo diventati un magma compatto. Banchi ha saputo rendere degli anelli deboli una catena sempre più difficile da spezzare. E come gruppo continuiamo a migliorare poiché, per la prima volta, siamo riusciti a fare una partita senza i soliti svanimenti mentali che ci condannavano a parziali devastanti in pochi possessi. Per quanto mi riguarda sono quasi contento che ZANOTTI non abbia giocato evitandoci la solita accoppiata con DEMETRIO che ci ha fatto perdere più di una partita nei momenti decisivi. Per il resto, sono molto deluso da Larson e su questo acquisto mi aspettavo decisamente di più. Lamb non si teneva in piedi ed è già tanto che sia sceso in campo. Le percentuali da tre continuano ad essere troppo scarse per chi, come me, sogna ancora le final eight e, più realisticamente, i play-off. Eppure, nonostante tutto, nonostante la forzata quarantena che ci ha spezzato il ritmo nelle ultime settimane, abbiamo abbattuto una potenza come Milano. Mi auguro ora di avere un 4 serio, magari non forte ma che, come Lamb, sia un giocatore di sistema dotato di intelligenza tattica. Non ci vuole molto. Su Signor Beretta, apri la borsa che anche a te son venuti gli occhi lucidi oggi. E per favore, società, sponsor e consorziati diamo un progetto ambizioso a Banchi. Quest'uomo merita di più, anzi, siamo noi che ancora dobbiamo meritarcelo

Questa squadra, purtroppo, rimane scarsa ma è una delle squadre più volenterose che ho visto dopo la promozione in A1 del 2007. Con Reggio Emilia è bastato un approccio un tantino più morbido per accumulare, in pochi minuti, un parziale che avrebbe devastato chiunque. Guardiamoci bene in faccia: ma davvero credevamo di poter vincere contro Brindisi? Lasciamo perdere il loro trend negativo che in nessun caso potrebbe annullare il gap fisico-tecnico esistente tra noi e loro ma concentriamoci sull’elemento che ha deciso l’incontro: il nostro saper essere “team” nei momenti che contavano. Infatti, la nostra unica forza è nell’aver creato un sistema di gioco e Lamb è l’innesto più adatto che si poteva trovare per quello che siamo diventati oggi. Si può discutere se beatificare o meno il lavoro del coach ma io, dopo l’apocalisse vissuta con i miei propri occhi contro Napoli, non avrei mai pensato di ritrovarci solo qualche settimana dopo a 10 punti. Faccio notare, che nonostante stiamo vincendo, i vari Sanford, Larson e Demetrio non è che siano diventati nel mentre dei fenomeni. Anzi, tutt’altro, basta vedere i canestri sbagliati ieri dall’italo-brasiliano per rendersi conto di cosa stiamo parlando. Questi giocatori, però, nella loro pochezza hanno saputo adattarsi con grande spirito di sacrificio al sistema Banchi. Ciò che è aumentato, quindi, è il collettivo che, in un campionato fatto di squadre che ogni anno si rinnovano quasi totalmente, diventa un fattore determinante. Ragion per cui, sono pienamente convinto che con un ulteriore innesto chirurgico - un giocatore che possa somigliare per caratteristiche al Péter Lóránt che prendemmo nel 2015 – possiamo seriamente pensare a qualcosa di più che alla solita salvezza-thriller con finale già scritto. Sempre che la squadra continui a essere così compatta e determinata nel seguire le indicazioni del coach poiché è un attimo cadere nel baratro. E qualsiasi squadra, dal 3° posto in giù, che oggi commetta due o tre passi falsi in striscia diventa una candidata alla retrocessione.

Ottima iniziativa. Per la prossima partita ci vorrebbe anche uno striscione al palace con un grande GRAZIE COACH. Mi è molto dispiaciuto che lui è arrivato in un clima di generale depressione e un po' lui se l'è presa ma alla prossima partita sentirà il calore che merita e con lui tutta la squadra.

Nonostante tuttosport attribuisca a Petrovic la terza vittoria di fila

https://www.tuttosport.com/news/basket/ser...la_per_petrovic

sappiamo bene di chi è la mano esperta che ha dato forma, forza e consapevolezza a un collettivo allestito con diversi difetti di fabbrica. Banchi ha accettato e già vinto la sfida impossibile che gli è stata proposta. Ora può perderla solo la società (e soprattutto sponsor e consorziati) qualora non si volesse mettere a disposizione di questo genio un ulteriore tassello indispensabile per dare più certezze e solidità a un gruppo in forte ascesa. Ho già detto più volte che a questa squadra la volontà non è mai mancata, ma che appena viene meno, andiamo sotto di brutto per i nostri limiti tecnici. Limiti a cui si è già data una risposta importante. E’ bastato, infatti, aggiungere un buon giocatore come Lamp (per noi decisamente un lusso) per eliminare tanti errori che commettevamo in fase di costruzione e di realizzazione. E in questo campionato se non la metti la prendi ed è un attimo invertire l’inerzia di una partita. Giusto per essere chiari, nonostante il “tanto onesto pare” Demetrio ci metta tanta volontà, non possiamo giocarci con lui in campo i minuti decisivi. Fortuna che è uscito per 5 falli altrimenti non so cosa sarebbe successo. Vedere lui e Zanotti insieme nell’ultimo quarto mi ha fatto sprofondare nella poltrona. Zanotti, però, è uscito alla grande nel finale – ma per lui anche un ottimo inizio - mettendo dentro canestri sanguinosi. Ora la palla più importante è in mano a Società, main sponsor e consorziati. Le “final eight” sono ancora lontane ma non impossibili. Tenendo conto che si giocano a Pesaro varrebbe la pena rinforzare il roster anche per il proseguo del campionato. Raggiungerle moltiplicherebbe in termini di indotto (pubblico, entusiasmo e visibilità per gli sponsor) i 4 spicci investiti. Volere è potere.

Mi dispiace per Drell ma il giocatore in più oggi si è visto e soprattutto dopo l’uscita del capitano. Un giocatore molto intelligente questo Lamb che non ha esordito con il solito “ci penso io” ma come giocatore di sistema prendendosi tiri importanti nel secondo tempo. La sua valutazione non dice nulla sul tanto lavoro di organizzazione che ha prodotto. Per il resto sapevo che Larson in una squadra funzionante può fare meglio di quello visto fin qui. Continuiamo a rimanere deboli nello spot di 4 e quasi tutti i punti pesanti piovono sempre da quella zona del campo. Demetrio ha segnato perché gli avversari lo lasciano libero di ricevere assist al bacio ma dalla prossima non sarà più così. Due triple importanti comunque messe a bersaglio e tanta buona volontà che potrebbero rilanciarlo come giocatore di backup ma non per stare in campo 32’. La squadra, infatti, perde di sostanza appena Banchi schiera il duo Demetrio – Zanotti, più volte riproposto senza alcun successo. Non illudiamoci per questa vittoria su una squadra mai scesa in campo ma non si può non dare grandissimi meriti a Banchi di aver dato un’identità e un’organizzazione di gioco a questa congrega. Una cosa che ritenevo quasi impossibile. Grandi applausi, comunque, a tutta una squadra che solo giocando al massimo può competere in questo campionato. Siamo sulla strada giusta e battiamo il ferro finché rimane caldo. Forza Vuelle !!!

Ecco il punto dove dover riflettere e che ti fa capire la mentalità di una società più attenta a inseguire sotterranee dinamiche extrasportive che alle vittorie sul campo: "se quel qualcuno qualcosa azzecca (Repesa) allora non fai niente per confermarlo.. ma cos'è, un gioco a perdere?" (cris970). Mi spiego meglio. Dopo anni di magra, finalmente un progetto ti parte bene (il Repesa triennale) con soldi investiti come si deve e con un allenatore riuscito addirittura a valorizzare errori passati (Drell). Ottimo girone di andata, buon inizio del girone di ritorno con 2/4 vinte e finale di Coppa Italia raggiunta liquidando roster da corsa come Sassari e Brindisi. Risultati che ti fanno capire che la strada imboccata è quella giusta. Entusiasmo a mille, grande visibilità allo sponsor e complimenti da ogni parte anche per la società. A questo punto cosa farebbe una qualsiasi dirigenza ambiziosa (sponsor compreso) con in mano una squadra dal potenziale in crescita e in pugno un futuro tutto da scrivere? Rinforzerebbe come minimo la squadra con innesti chirurgici in un meccanismo già funzionante e mai, e poi mai, lascerebbe partire un Robinson2 senza prima riavere un Massenat in condizione. Invece cosa si fa? Tutto il contrario di tutto e comunque non quello che ci si aspetterebbe da una società che pensa veramente a valorizzare un progetto in cui crede. La squadra, e soprattutto l’allenatore, come avrebbero dovuto reagire di fronte a questi segnali di ridimensionamento quando chi dovrebbe garantire il volo verso una terra promessa ti spezza le ali sul più bello? Allora ecco che ti viene il sospetto che “L’allenatore nel pallone” non sia solo un film ma una realtà distopica in cui ti trovi catapultato dentro senza sapere come ci sei finito. La cosa più inquietante è che non sai nemmeno come uscirne perché non è facile snaturarsi, dire vabbè magari dedico le mie domeniche ad altro dopo che per più di trent’anni, così come una marea di persone a Pesaro, sei cresciuto nel mito di una squadra che esprimeva la forza di una città. Vedere tutto questo patrimonio sgretolarsi in modo ignobile, partita dopo partita, nell’indifferenza di chi potrebbe far qualcosa e non lo fa per togliere dalle mani di questi avventurieri il destino di una grande storia di basket è una cosa frustrante, un sentimento di impotenza e mortificazione divenuto insopportabile.

Edited by vuelle74 - 19/11/2021, 22:56

Cronaca di una morte annunciata. Un destino già scritto. Un destino che aveva già parlato dopo un precampionato a dir poco preoccupante. Un destino addirittura reso pubblico dall'allenatore stesso prima dell'inizio del campionato. Un destino a cui ha voluto unirsi anche un allenatore serio e preparato come Banchi. Non ne capisco il senso - società, sponsor e allenatori compresi - di sposare un progetto perdente in partenza. O qui c'è così tanta gente che viene a Pesaro in cerca di esperienze estreme di masochismo, o mi sfugge il perchè creare una squadra semplicemente per il gusto di perdere, di provare sentimenti di mortificazione collettiva. Una squadra che se non gioca al massimo delle possibilità prende subito bastonate a sangue. Io credo che la squadra si sia, fino ad adesso, pure impegnata e che, in realtà, sia il materiale umano ad essere povero. La sensazione è che Napoli oggi non abbia nemmeno così spinto sull'acceleratore giocando con nonchalance dopo il primo break iniziale.

Come qualcuno ha già scritto, c'è urgenza di "fare piazza pulita". Non è più possibile prendere parte a questi spettacoli privi di significato. Mi dispiace finanche per i giocatori che non hanno nessuna colpa. Oggi sono rimasto anche io sulle tribune a inveire, educatamente, contro una dirigenza che deve vergonarsi di presentarsi in questo modo in un campionato di serie A. Di farci sorbire partita dopo partita un calice amaro che è sempre lo stesso.

Un campionato si può anche sbagliare. Anche due, tre e quattro ma quando la musica è sempre la stessa è ora di farla finita anche perchè come diceva Totò: 'cca nisciuno è fesso!. Basta con questa farsa. Grazie di tutto ma è ora di farvi da parte anche a costo di ricominciare a giocare partite con il Fossombrone.

Nessun mercato di riparazione ci salverà quando costruisci una squadra intera per perdere tutte le partite. Il basket non è provare a vincere tirando una pallina in una roulette, ma progettualità, organizzazione, entusiasmo e investimenti. Chi non ha da mettere nel piatto questo tipo di precondizioni meglio vada in qualche casinò. Almeno si rovina da solo e non in compagnia di una città intera.

Con il quintetto del 4/4 non potrai mai vincere una partita in nessuna lega del mondo. Demetrio in campo 33'. Forse Banchi ha voluto fino in fondo ridicolizzare la scelta di Petrovic? A un giocatore che tira un libero così importante con mezzo piede oltre la linea non gli devi più far vedere il campo punto. Queste sono cose che vanno bel oltre l'essere scarsi. Vuol dire che hai proprio sbagliato sport nella vita. Di questa sconfitta salvo due cose:

- aver visto per la prima volta una squadra che gioca a basket almeno per 3/4 della partita;

- non aver visto così tante oscenità come in tutte le precedenti gare.

Per il resto la partita è stata persa esclusivamente per il deficit tecnico e cognitivo di alcuni nostri giocatori che non potranno mai competere con nessuno dei giocatori di Venezia, tribuna e juniores compresi.

La notizia dell'ufficilità non arriva ancora ma sarebbe un gran colpo. Ma la mia domanda è: cosa ci azzecca con noi? Banchi è un professionista del basket, uno che ha cultura di questo sport e che ha sempre costruito i successi sull'applicazione, duro lavoro in palestra, disciplina e gerarchie ben definite in campo. Uno che ha fatto la vera gavetta, capace di valorizzare in A2 quel Brad Miller che di lì a poco avrebbe iniziato una carriera di successo in NBA. Uno che ha cavalcato l'orda della Mens Sana nei sette anni in cui non ce n'era per nessuno (successi che non si possono assolutamente ricondurre alle sole fatture truccate ma frutto di organizzazione, capacità e competenza dell'intero sistema). Uno che ha riportato a Milano lo scudo dopo 18 anni, aver fatto la sua figura in Eurolega, e che non ha mai avuto remore nel mettersi contro le varie dirigenze che lo hanno voluto. A Torino andò via da 5° in classifica per divergenze con la società lasciando una squadra in grande condizione che un mese dopo avrebbe vinto le final eight. Uno che insomma si è trovato a gestire fior di giocatori di successo e non facce cadaveriche dagli occhi stralunati, o dal talento di un lanciatore di coriandoli.
Come potrà mai sopportare nel lungo periodo il piattume, la pochezza, l'arrendevolezza di una società che fa della sconfitta la sua principale virtu'? Nessun dubbio, però, sul fatto che potrà trarre il meglio dal folcloristico roster allestito quest'anno. Se non altro li massacrerà di allenamenti in palestra e di regole deontologiche. Sarà una goduria andare alla prossima partita in casa e vedere giocatori con il viso provato dalla fatica e lo sguardo di chi le ha prese di santa ragione. Poi inizieremo sicuramente a vedere anche, e finalmente, del basket. Del basket sano quello che solo Repesa ci ha fatto vedere per un po' negli anni più degradanti della nostra storia.

Ma fino a che non c'è l'ufficialità non potrò crederci. Carta canta !!!

Ho dimenticato di puntualizzare una cosa. Spero che la società prima di introdurre il nuovo allenatore raduni la squadra e faccia un bel discorsetto del tipo "l'allenatore ora non c'è più ma da adesso in poi CARI GIOCATORI non avrete più scuse. Si perderà ancora ma mai più in questo modo se volete ancora considerarvi professionisti e mantenere una dignità di fronte a tutti i tifosi che perdono interi pomeriggi, o serate, per vedere la loro squadra perdere in un modo così vergognoso. Da ora testa bassa e lavorare per la squadra, per la maglia che deve sempre essere indossata con onore".